CAMPO RAGAZZI VAL BADIA 2005
Un'avventura dal 20 al 26 giugno, intensa e coloratissima...

Primo giorno

Partiamo come al solito con le auto che strabordano materiale da tutte le parti, casse di cibo, sacchi a pelo, materassini e materiale tecnico invadono ogni angolo delle due auto. Quest'anno però siamo fortunatissimi, la famiglia Di Stefano ha gentilmente concesso l'utilizzo della magica vettura monovolume, una Crysler da 7 posti che ci consente di viaggiare molto più comodi rispetto allo scorso anno. Come da programma riusciamo a partire in tempo per arrivare a destinazione dopo

circa sei ore di viaggio. L'ormai noto campeggio Sass D'Lacia, posto in alta Val Badia al cospetto di alcune tra le montagne più suggestive della zona, è lì ad aspettarci. Una volta a destinazione resta da montare il campo, composto da 4 tende e un gazebo da adibire a tenda mensa, con comode panche e un tavolo che sopporteranno una settimana di colazioni e cene. L'aria che si respira nelle prime ore del campo è di entusiasmo e stanchezza allo stesso tempo.

 


Eugenio e Andrea montaggio tenda mensa

Secondo giorno

Baciati dal sole, iniziamo la giornata con una fantastica colazione, dopodiché ci rechiamo alla falesia di Val Parola, ottimo terreno di gioco per prendere confidenza con il mondo verticale e affrontare nei giorni a seguire degli itinerari più significativi e impegnativi. La giornata è scandita dalle salite sui monotiri e tutti i ragazzi riescono a salire una decina di itinerari a testa. Dopo il primo giorno di attività ci rechiamo al rifugio Col Gallina a bere qualche cosa e a giocare con la scimmia gonfiabile, pare che i ragazzi di stancarsi non hanno proprio voglia e saltano letteralmente da una parte all'altra di questa struttura. A guardarli proviamo anche un po' di invidia per tutta questa energia che emanano, ma dall'altra parte speriamo che la stessa energia accompagni loro nei sacchi a pelo il prima possibile. Finito il nuovo divertimento ci avviamo verso il campeggio. Doccia e preparazione della cena, grande sfida a biliardo e poi schiamazzi fino alla una di notte.

 


Ciop assicura

Preparativi prima di scalare

Leone in azione

 


Leone in scivolata

 


Mimosa con eugenio

 


Sotto le pareti della falesia

 

Terzo giorno

Il secondo giorno sveglia alle 08.00 con tranquillità, colazione abbondante (almeno per Leone, che vince il premio appetito) e poi i preparativi per organizzare la gita del giorno. Questa mattina arriva anche Marco, che partito da Milano e catapultato nel giro di qualche ora in mezzo alle montagne, si troverà a dover ascendere al Monte Averau per il sentiero attrezzato. Con relativa calma ci avviamo al parcheggio della funivia delle 5 Torri. Dall'arrivo della funivia si ammira in tutto il suo splendore la bellezza di questa montagna e ci mettiamo in cammino per raggiungere l'attacco della nostra via, un canale ripido attrezzato con cavi metallici e scalette. Giunti sul punto più comodo ci dividiamo in due cordate, ad aprire le danze siamo noi, la cordata composta da me (Pino), Eugenio, Mimosa, Marco e Giacomo. Andiamo avanti precedendo la cordata di Andrea di pochi metri, stiamo tutti insieme fino all'uscita delle difficoltà, poi ancora insieme ci portiamo verso la cima sempre legati e di conserva (metodo di progressione), salendo il tempo volge al brutto e avvertiamo qualche goccia di acqua, fenomeno che rientra nella normalità dolomitiana, continuando a salire senza dare troppo peso alla cosa approdiamo alla vetta tutti quanti insieme. Il tempo tiene e ci da possibilità di godere di un panorama unico. Dopo mezzora iniziamo la discesa che si concluderà alla partenza della funivia mangiando il pranzo al sacco. Una bella giornata che ha messo alla prova i ragazzi dal punto di vista fisico. Sotto questo proofilo si è notato un grosso miglioramento rispetto allo scorso anno, quando solo dopo venti minuti di cammino si udivano i primi lamenti di sofferenza. Al rientro tappa obbligatoria al Rif. Col Gallina e poi via al campeggio, doccia svago e poi la cena. Mentre qualcuno lava i piatti, come da programma l'appuntamento è al bigliardo, ma questa volta la sfida è tra le due guide, Eugenio e Dario. Chi vincerà?


Monte Averau versante della salita

Eugenio e Marco in salita

Ciop, Mimosa e Marta in salita

 


Gruppo di Andrea

 


Cordata di Pino in salita

Sulla cima
In discesa

 

Quarto giorno

La sveglia suona alle 07.30 e con calma Andrea ed Io ci avviamo nella cucina per preparare le colazioni, come sempre attendiamo i primi raggi di sole che sconfinano verso le 08.00 e inondano di calore la tenda mensa. L'atmosfera che si genera in questi momenti è veramente piacevole, i ragazzi a poco a poco resuscitano dal sonno profondo e via via lasciano spazio alla loro parte migliore che si sprigiona con una serie di battute, tali da impostare la giornata nel migliore dei modi.
Con una giornata così bella decidiamo di andare a fare la via della settimana, ad insaputa di tutti proponiamo una vera e propria ascensione, la via di arrampicata che abbiamo scelto è lo spigolo Cobertaldo del Sass de Stria (Sasso della Strega) posto sul versante Sud, una via di 200 m composta da 8 lunghezze di corda. Come al solito riunire la squadra è impresa assai ardua e l'orario di partenza anche questa volta non è dei migliori. Attacchiamo verso le 11.00 e sotto un sole caldo e un cielo blu iniziamo la nostra ascensione. Arrivo in sosta e inizio a recuperare le mie due corde, il tempo scorre veloce come in tutte le arrampicate e, tiro dopo tiro, ci alziamo lasciandoci alle spalle un vuoto che si fa sentire. Si incontrano le prime difficoltà, la stanchezza e un po' di paura rendono la scalata un poco più lenta. Dopo qualche ora giungiamo il punto più caratteristico della salita, un passaggio spettacolare in un camino che conduce alla cengia finale, da qui un ultimo passaggio per arrivare al canale e giungere finalmente in vetta. Un complimento a tutti per il buon atteggiamento, anche nei momenti di difficoltà, e per la volontà dimostrata durante la scalata.
Sono le 15.30 e tutti quanti mangiano i loro panini osservando il panorama intorno. Restiamo sulla vetta per più di mezz'ora poi iniziamo a scendere tutti legati in conserva per affrontare il percorso della discesa in sicurezza. La strada del rientro è un museo a cielo aperto della grande guerra e tramite scalette, ponti, e un labirinto di trincee, arriviamo sulla strada del passo e di qui a poco recupereremo le nostre auto. La scalata, la fatica, la paura e la gioia allo stesso tempo hanno reso impegnativa la giornata, e non c'è nulla di meglio che recarsi ancora al solito punto divertimento: Il Col Gallina. Pare che quasi tutti provassero un'attrazione fatale per questo meraviglioso posto.
La sera, dopo cena, la partita a biliardo è più corta e veloce, la stanchezza prevale accompagnando tutti nelle proprie tende.


Sass de Stria

Marco e Mimosa

Il Camino

 


Ciop nel camino

 


Giacomo nel camino

 


Marco nel camino

 


Leone e Dario

QUARTO GIORNO

 


La via del ritorno

 


In salita sulla via

 


La Discesa

 

Quinto Giorno

Questa mattina la sveglia è quasi dettata dalla natura e non da noi, il sole ancora una volta scalda la tenda mensa e la colazione non si fa attendere. E' la mattina dedicata al riposo, fare una passeggiata nel bosco, prendere il sole, leggere un libro…i più laboriosi riordinano la tenda. Alle 13.30 avrà inizio la caccia al tesoro che consiste in una serie di prove che porterà una delle due squadre a trovare il simbolico premio. Al nostro via ha inizio la gara e i due gruppi partono di corsa all'inseguimento del primo obiettivo, raggiungere la Capanna Alpina comprare un prodotto e fare ritorno al campo, è importante l'orario dello scontrino fiscale e il tempo impiegato per rientrare alla base.
Al secondo step le due squadre si cimenteranno nella seconda prova che consiste nel camminare su una corda tensionata tra due alberi, unico aiuto l'appoggio del compagno della squadra. La gara si fa avvincente, ma sul più bello un temporale ci colpisce costringendoci a dover interrompere le prove. Quello che sembrava un temporale di passaggio è invece una perturbazione che renderà tutta la giornata umida e bagnata. La gara riprenderà il giorno seguente, con la prova di forza, di arrampicata, e la ricerca di una mappa che condurrà le due squadre sul punto “esatto” del tesoro. (Qualcuno ha criticato la mappa da me disegnata!!) Il resto della giornata è impiegato per giocare sotto l'unico tetto del bar ristornate del campeggio.


La caccia al tesoro

Equilibrismo!

 


Leone

 


Mimosa

 

Sesto giorno

Ci svegliamo con il sole, colazione nel mitico gazebo e poi via con le prove della caccia al tesoro. Tanto per iniziare una serie di trazioni come prova, favorirà la digestione del prima pasto. Tutti quanti hanno superato questa prova, addirittura c'è chi ha fatto 20 trazioni.
Terminata la prova di forza trasferimento alle 5 Torri per la prova di arrampicata: 4 itinerari di difficoltà crescente per mettere in mostra tutta l'abilità delle squadre. A tutti i complimenti per l'impegno in questa prova, Leone riusciva a terminare tre vie su quattro con il dito flagellato dal suo amato pezzo di legno, che malauguratamente gli scivolava tra le mani causandogli un taglio da guerriero.
Terminata anche questa, di corsa al Col Gallina per la prova di lotta , la squadra che vince su questa prova avrà 2 minuti di vantaggio per andare a cercare la mappa e infine il tesoro. Da ricordare il mach tra Marco e Leone che ha visto i due concorrenti – in particolare il secondo – esibirsi in evoluzioni da lotta libera, con un volo d'angelo Leone finisce di misura dietro le spalle di Marco e restando imprigionato perde il duello.
La parte finale diventa interessante poiché la squadra partita per seconda riesce a recuperare strada sulla prima, facendo in modo che il tesoro venisse trovato contemporaneamente da tutti e due i team. Il risultato è stata l'auto assegnazione di due mucche e due streghe a squadra. C'è perfino chi si è conteso la mucca con un ultima sfida a biliardo, ma questa è un'altra storia.
La caccia al tesoro e la settimana, iniziano a terminare, siamo al penultimo giorno e ci resta soltanto una notte e il resto del pomeriggio per stare insieme a nostri ragazzi. Concludiamo col festeggiare il ritrovamento del tesoro degustando una fantastica torta di frutti di bosco, intanto fuori è iniziata la pioggia che ancora una volta ci terrà compagnia per qualche ora. L'ultima sera decidiamo di andare a mangiare una pizza e risparmiarci la fatica di cucinare. Tutti quanti approvano e nessuno si oppone alla pizza, anzi…
L'ultima sera è quella della verità e le guide dovranno confermare ancora una volta la loro supremazia al gioco del biliardo. Poi tutti a letto perché domani è una giornata impegnativa, sarà necessario smontare il campo riordinare il materiale, pulire le tende, riempire gli zaini, caricare, partire e affrontare i l viaggio del ritorno.

 

 

 

 

 

Ultimo giorno

Il sole è già alto e i nostri bagagli con tutta l'attrezzatura sono ancora sparsi per tutto il campo, situazione preoccupante. Non ci perdiamo di animo a andiamo avanti a mettere insieme i pezzi del puzzle, dopo 4 ore di lavoro riusciamo ad avere le macchine cariche e i ragazzi seduti ai propri posti. Bene si rientra, ma prima tappa d'obbligo al Col Gallina, oltre a salutare Giorgio e Raniero dobbiamo anche riconsegnarli il tavolo e le panche. Fortunatamente la scimmia gonfiabile e spenta e riusciamo a partire immediatamente per Milano.
Nel ringraziare tutti i ragazzi per la grande esperienza che abbiamo vissuto insieme, un ringraziamento enorme va anche alle famiglie per averci dato ancora una volta la fiducia di stare con i ragazzi e vivendo in armonia con la natura, e con loro, per una settimana intera.

Grazie a tutti.
Pino & Andrea